Pechino-Pisa
DedicaNel 2009, quando ho cominciato a sognare questo viaggio, ho letto uno splendido libro di Mo Yan, “Le sei reincarnazioni di Ximen Nao”. Il romanzo segue la vita di un villaggio di un distretto rurale nella provincia dello Shandong, dal 1950 al 2005, attraverso gli occhi delle sei successive reincarnazioni di un proprietario terriero che viene ucciso nella prima pagina. Queste simboleggiano le tappe della storia della campagna cinese dalla rivoluzione comunista in poi, ma le vicende dell’asino, del maiale, … in cui il protagonista prende vita, oltre a raccontare magnificamente questo particolare punto di vista di uno speciale periodo storico, sono così lievi, e hanno un respiro così universale, che il mio desiderio di visitare la Cina rurale è diventato fortissimo – come se avessi la sensazione che vi avrei trovato indizi su verità cruciali. E, alla fine, non è forse stato così? Ho consegnato a Paolo il libro da regalare al signor Chai, con questa dedica: “Al mio amico, il signor Chai, regalo il libro che ha acceso in me il desiderio di conoscere da vicino la Cina rurale, nella speranza che lo faccia sorridere. Con gratitudine, e nella speranza di incontrarci ancora” Rosa
Galleria cibo: 13 aprilePer l’ultima sera Paolo ci porta in un ristorante vicino a casa dove gustiamo un autentico banchetto! Rosa
La primavera sulla MuragliaAllo splendore del monumento si aggiunge la commozione degli alberi in fiore.
Sara, che ha appena compiuto 13 anni e quindi deve fare la sua foto annuale da mettere nell’album personale, ha deciso di scattarla qui, indossando il suo vestito mandarino. La sessione di posa è meravigliosa, se non fosse per il fatto che la modella (come sua madre e sua sorella) ha le labbra rovinate dal sole e dal vento del Gansu, e quindi i suoi sorrisi sembrano piuttosto smorfie di dolore.
Rosa Verso la Grande MuragliaL’ultimo giorno in Cina è dedicato alla visita alla Grande Muraglia. Paolo è un autentico esperto: all’inizio degli anni 2000 ha compiuto l’intero percorso della Grande Muraglia, dall’estremità occidentale del Gansu fino alla zona di Pechino. Ci accompagna a Huanghuacheng, una zona dove la Muraglia è restauratama è meno frequentata rispetto al frammento più vicino a Pechino. Ci passa a prendere Ricky, collaboratore storico di Paolo, nostro coetaneo, fotografo. Con il suo furgone usciamo da Pechino, attraversiamo una fascia rurale e cominciamo a vedere le montagne. Trovo il paesaggio singolarmente familiare…
…ma a guardare bene si scorge sullo sfondo la cresta della Muraglia. Rosa MetropolitanaDopo esserci gustata la nostra prima anatra alla pechinese tornare a casa è stata un’avventura imprevista. Poiché siamo in cinque (abbiamo recuperato lo Zio Minimo al termine della sua visita alla Città Proibita) ci riesce difficile pretendere dai tassisti che usino il tassametro, visto che chiediamo loro di violare la legge viaggiando in sei. Quindi decidiamo di prendere la metropolitana.
Dobbiamo cambiare 4 volte, ci riusciamo senza difficoltà ma l’ultimo cambio ci va male: è troppo tardi e l’ultima linea è chiusa. Siamo molto più vicini, però, e decidiamo di prendere due taxi, che riusciamo a obbligare a usare il tassametro. Il problema è che non risconosciamo il quartiere dove ci lasciano. Il GPS di Mau dice chesiamo nel posto giusto, però!! Dopo un quarto d’ora di girovagare vediamo un uomo più o meno della nostra età uscire da un palazzo e Minimo si fa coraggio e chiede aiuto in inglese. Il sant’uomo gira a lungo con noi cercando il palazzo corrispondente all’indirizzo, e non si capacita… poi telefoniamo a Paolo, che parlando con il gentilissimo vicino capisce il problema: ci sono tre quartieri omonimi a poca distanza l’uno dall’altro, e noi siamo in uno dei due sbagliati! Una volta capito questo, però, il signore non ci lascia fino a che non ci ha portati a casa!! In tutto è stato con noi quasi un’ora, è quasi l’una di notte e noi non abbiamo modo di sdebitarci… non sappiamo neppure il suo nome! GRAZIE, squisito vicino di casa! Rosa Le sorellastreTroviamo il negozio che fa per noi!
Mentre proviamo le scarpe la commessa impallidisce man mano che indichiamo che vogliamo scarpe più grandi.
Ci sentiamo un po’ le sorellastre di Cenerentola… Rosa InternetMentre giro per la libreria mi colpisce un libro in particolare, che per associazione mi fa pensare a internet in Cina.
La nostra esperienza con internet in questi giorni è stata controversa. Da un lato, il segnale è davvero ovunque! Tramite il cellulare abbiamo avuto accesso a internet dalla remota casa Yan e dalla cima su cui sorge il tempio del distretto, nelle due scuole che abbiamo visitato alcuni dei computer erano connessi in rete, negli alberghi era disponibile la connessione veloce via cavo e i computer per accedervi. Dall’altro lato, però, l’accesso è sottoposto a censura: niente YouTube, Google non è censurato ma la metà dei siti presentati nelle pagine di ricerca non sono poi accessibili, i social network occidentali sono inaccessibili. Da notare inoltre che la censura sulla rete mobile è più stretta di quella sulla rete fissa. Ma abbiamo visto che tutti, tutti, da Shanghai al Gansu, hanno un telefono cellulare. Potrei sbagliarmi, ma ho la netta sensazione che dare internet ma censurarlo sia una politica insostenibile sul medio termine. Rosa |
