Il viaggio in treno da Xi’an a Longxi

On 7 aprile 2012 · Commenti disabilitati su Il viaggio in treno da Xi’an a Longxi

Come ci avevano preannunciato in tanti, prendere il treno in Cina è come scoprire un mondo.

Anzitutto la stazione, che presenta una serie di file per altrettanti controlli, nel mezzo del più completo caos e di una calca mai vista, che ci fa toccare con mano cosa significa vivere in un paese con più di un miliardo di abitanti. Da notare inoltre la sala di attesa di classe un po’ meno che infima: paghiamo per accedervi, non tanto per il comfort che garantisce quanto perché accedere al treno è un privilegio temporizzato, e da questa sala di aspetto possiamo accedervi un po’ prima e sistemare i nostri numerosi e pesanti bagagli.

Dopo che ci siamo sistemati cominciano ad affluire i passeggeri. Quando si esauriscono i posti seduti la gente comincia a stiparsi ordinatamente nel corridoio. La situazione però non è così disagevole. Non fa caldo, la gente mangia allegramente e chiacchiera senza mai alzare la voce, ed Eloisa riesce a fare i compiti senza problemi. I bagni sono alla turca ma puliti. Per una magia incomprensibile i carrelli del cibo passano agilmente e frequenti, in particolare un carrello pieno di frutta fresca. Ogni tanto passano venditrici di cinture o agende, con la divisa delle ferrovie. Last but not least, internet funziona piuttosto bene.

Il paesaggio diventa presto montano e rurale. Dopo quasi cinque ore sbarchiamo a Longxi, una stazione che al primo impatto sembra persa nel nulla.

Rosa

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Risciò

On 7 aprile 2012 · Commenti disabilitati su Risciò

Per recarci in stazione svicolando nel tremendo traffico della mattina di Xi’an abbiamo noleggiato tre risciò guidati da un uomo e due ragazze musulmane!

Rosa

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Galleria cibo: 6 aprile

On 6 aprile 2012 · Commenti disabilitati su Galleria cibo: 6 aprile
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La trattativa

On 6 aprile 2012 · 1 Comments

Nel quartiere abbiamo individuato un ristorante specializzato in ravioli, i migliori mangiati finora (ovviamente niente maiale, però). Infine abbiamo passato quasi due ore al bazar a fare acquisti, e alla fine ci sentiamo dei veri professionisti della trattativa!

La trattativa si svolge con l’ausilio di una calcolatrice con grandi tasti, uguale in tutti i negozietti (è la stessa che avevamo visto a Shanghai). Si ammira la merce e poi si chiede il prezzo. Alla comparsa delle cifre sul display sarebbe utile esprimere sentimenti di sdegno (così fanno sia Paolo che Massimo, mentre io e Mau riusciamo solo a esprimere rammarico, come per il dispiacere di non poter acquistare a quel prezzo). Questo spinge il mercante a chiedere di fare una controproposta, che deve essere notevolmente più bassa del prezzo cui si vuole arrivare. Il negoziante esprime allora un sentimento di sprezzo, come verso chi non si rende conto del valore di ciò che vuole acquistare. Il sentimento si tramuta presto in una sorta di rassegnazione, e nell’espressione di voler fare un favore al cliente: sulla calcolatrice comparirà una cifra che si avvicina del 15% circa a quella proposta dall’acquirente (una variante a questo punto è chiedere quanti pezzi si vogliono acquistare, perchè in quel caso vi sarà uno sconto). A questo punto è utile protestare mostrando un prezzo appena più alto del primo e dicendo che esso è già stato accettato da un’altro mercante – al che il contrattante protesterà la migliore qualità della propria merce, ma proporrà un ulteriore ribasso. Questa è la fase cruciale della trattativa, che può condurre al successo o al fallimento. E’ utilissimo avere davvero informazioni sul prezzo “di mercato”, perché a quel prezzo il mercante arriverà senza dubbio, alla peggio dopo la scena in cui l’acquirente finge di allontanarsi.

Rosa

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La torre del Tamburo

On 6 aprile 2012 · Commenti disabilitati su La torre del Tamburo

Rientrati in città nel tardo pomeriggio, abbiamo riposato un po’ in albergo. Siccome Sara ha avuto mal di testa tutto il giorno abbiamo deciso di evitare la prevista escursione alla Pagoda della Grande Oca e di fare un altro giro per il Quartiere Musulmano, che Massimo non aveva visto. Prima di entrare nella zona dei mercatini Massimo ci ha proposto di visitare la Torre del Tamburo: bella idea! Invece che “vietato fumare” la scritta era “vietato suonare”, peccato…

Rosa

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L’esercito dei guerrieri di terracotta

On 6 aprile 2012 · 1 Comments

Oggi giornata in minibus. Prima ci siamo recati all’aeroporto a recuperare Zio Minimo, e poi ci siamo trasferiti al sito archeologico dell’Esercito di dei Guerrieri di Terracotta (circa un’ora di viaggio).

Nel terzo secolo avanti Qin Shi Huang Cristo unificò per primo la Cina, completò la Grande Muraglia e portò a compimento altre opere portentose. Primo imperatore della Cina e fondatore della dinastia Qin, è ricordato però anche per l’indescrivibile crudeltà. Solo una piccola porzione del suo sterminato complesso funerario è stata scoperta e scavata, portando alla luce l’incredibile Esercito. Su cosa possa essere nascosto nel resto del sito circolano racconti leggendari.

L’area espositiva è il primo sito veramente turistico che visitiamo, con ampio parcheggio, bancarelle per turisti e folla costante. Il ristorantino dove ci siamo fermati a mangiare, però, era davvero buono, e abbiamo assistito alla prestidigitazione che porta a trasformare una palla di impasto in lunghi spaghetti.

I siti degli scavi vanno visitati in ordine inverso di ampiezza: il primo mostra solo un paio di carri, a dimensione 2:1, sicuramente molto belli. Il secondo mostra una manciata di guerrieri: a dimensione umana, sonoe sposti in teche che si possono osservare da molto vicino. I pannelli di spiegazione spiegano che quando un corridoio dell’enorme scavo viene aperto il colore dei guerrieri, conservato per più di duemila anni, comincia a corrompersi fino a sparire del tutto in poche settimane, e fino ad oggi nessuna tecnica è riuscita a preservare il misterioso pigmento.

Solo alla fine si accede al sito più grande. Più di una dozzina di corridoi affiancati, ciscuno largo qualche metro, sono scavati in un’area coperta da una sorta di enorme hangar. Camminando torno a torno ai bordi dell’hangar si possono osservare, da qualche metro di distanza, le migliaia di guerrieri, ciascuno di dimensione umana, ognuno diverso dall’altro. Non si può evitare di sentirsi emozionati.

Rosa

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Zio Minimo!

On 6 aprile 2012 · 3 Comments

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Galleria cibo: 5 aprile

On 5 aprile 2012 · Commenti disabilitati su Galleria cibo: 5 aprile
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La Pagoda della Piccola Oca

On 5 aprile 2012 · Commenti disabilitati su La Pagoda della Piccola Oca

Paolo, da brava guida, ci ha rimessi in riga e ci ha portato a visitare un po’ di Cina antica. Il parco della Pagoda della Piccola Oca ospita un’antica pagoda la cui cima è stata danneggiata nel XVI secolo da un terremoto, ma che vanta tuttota 15 bei piani di scale che ci siamo scalati obbedienti. Prima di ciò abbiamo visitato con scrupolo, nell stesso parco, il museo di Xi’an, dove abbiamo ammirato statue di terracotta, vasi di porcellana, pestelli di bronzo e manufatti di giada.

Rosa

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La magione tradizionale

On 5 aprile 2012 · Commenti disabilitati su La magione tradizionale

Abbiamo pescato sulla guida Lonely Planet notizia di una magione tradizionale da poco restaurata e aperta ai visitatori. Memore dell’abitazione descritta nel romanzo “giallo” del XVIII secolo che ho letto lo scorso autunno ho proposto di visitarlo. In effetti valeva la pena di percorrere l’articolazione degli spazi nell’ampio complesso: dagli edifici piu` esterni, dedicati alla vita pubblica e agli ospiti, a quelli più interni, riservati ai figli, alle concubine e agli anziani, fino al cuore dell’intimità, l’appartamento del padrone e della moglie.

Squisito lo spettacolo di ombre cinesi, allestito in uno degli edifici anteriori.

Rosa

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