Gioco matematico 2
Nel laghetto il primo giorno c’è 1 ninfea, il secondo giorno 2, il terzo 4, il quarto 8, e così via.
Il decimo giorno il laghetto è pieno.
In quale giorno il laghetto è stato pieno a metà?
Gioco matematico 2Nel laghetto il primo giorno c’è 1 ninfea, il secondo giorno 2, il terzo 4, il quarto 8, e così via. Il decimo giorno il laghetto è pieno. In quale giorno il laghetto è stato pieno a metà? L’argomento della lezioneSiamo arrivati alla scuola dove dovevamo tenere la lezione. Non sapendo a che punto fossero gli studenti col programma abbiamo deciso di proporre dei giochi matematici, che abbiamo preso dal sito della Bocconi, dopo essere stati accolti in una stanza dove due insegnanti di inglese ci hanno portato del tè (sia freddo che caldo). Le due insegnanti, entrambe donne, parlavano un inglese molto migliore di quello dei maestri delle elementari e ci hanno detto che nella scuola ci sono 800 alunni e 44 aule. Dopo il tè abbiamo visitato la scuola ed abbiamo visto l’aula di informatica, dove ci ha colpito il fatto che non ci fossero le sedie perché (così ci ha spiegato la professoressa) venivano portate dagli studenti. Abbiamo visitato anche i dormitori femminili: molti ragazzi, infatti, dormono nella scuola. La professoressa si è rivelata piuttosto insoddisfatta delle condizioni igieniche dei ragazzi in queste camere, poiché l’acqua è talmente poca che i ragazzi devono portarsela da casa. Ci ha inoltre spiegato che, fino all’anno scorso, non c’era nemmeno la stufa! Uscendo, abbiamo visto il cortile, molto grande e pieno di attrezzature sportive («molto più bello di quello delle nostre scuole -.-» n.d.Sara) Quando è arrivato il momento di andare dai ragazzi, ci siamo divisi: Paolo e una delle insegnanti sono andati in una classe per tenere una lezione di inglese, mentre noialtri siamo andati a insegnare matematica. Appena entrati in classe tutti i ragazzi (più o meno di tredici anni) si sono alzati in piedi e ci hanno applaudito! Impressionati, siamo entrati in classe. Qui abbiamo notato che i banchi erano organizzati in nove grandi tavoli con sei ragazzi ognuno, poi abbiamo cominciato la lezione. Eloisa e Sara La morra del signor ChaiI cinesi hanno un modo per contare dieci numeri (dallo zero al nove) con un sola mano. Per la morra cinese si usano solo i numeri da zero a cinque, ma l’abitudine a interpretare anche altri segni genera confusione. Con la sua sensibilità da fotografo il signor Chai si è prestato a farmi fotografare tutti i gesti Rosa Morra cineseLa morra cinese, come potevamo esimerci dal provarla? E poi, il fascino dei numeri in mandarino, che mi ricordavano gli allenamenti di kung fu di molti anni fa… Ma non è così: io lancio 2, lui 1, io dico 3 e il signor Chai mi guarda con disprezzo… Dopo un po’ di allenamento, il signor Chai passa a spiegarci una versione più difficile: la tazza viene sostituita da una V fatta con indice e medio, a significare forbice, e la simbologia del palmo aperto passa dal facile concetto di acqua al molto più difficile concetto di carta. Ma noi occidentali siamo molto ricettivi, e anche questa difficile variante viene presto padroneggiata… Il signor Chai decide così di riprovare con la versione numerica, molto più complicata. Veniamo improvvisamente illuminati da qualcosa che avevamo letto: qui in cina la rappresentazione dei numeri con le mani è diversa dalla nostra. Per esempio, quello che io credevo essere un 1, era un 2, per via del pollice vicino. E il gioco era proprio quello di indovinare la somma! Al mio rientro in gioco, vengo sfidato dal signor Wang, e anche contro di lui mi faccio onore. Particolare curioso, ogni volta che lanciavo 2, lui controllava il mio pollice sotto al palmo, perché quel mio modo di fare 2 era simile al suo 3, in cui il pollice era attaccato al palmo. Mau A cosa serve?Scoprite a cosa serve questo oggetto. Le cose non sono come sembrano. Il vincitore verrà invitato a una degustazione di tè cinese non fermentato. Mau Trova l’intrusoTrovate l’elemento fuori posto in questa foto. Il vincitore verrà invitato a una cena a base di spaghetti di patate e patate fritte cinesi. Mau AquiloneSopra il tempio c’è un belvedere dove Paolo si arrampica per provare a far volare il suo aquilone. La cosa all’inizio non va così liscia: io e il signor Chai ci concentriamo sullo snodare il filo ingarbugliato, mentre Paolo e Mau provano a far volare l’aquilone con il filo restante. A causa della difficoltà di manovra però l’aquilone si impiglia in un albero che cresce sulla scarpata, e solo con un’azione di gruppo (e l’intervento decisivo e acrobatico del signor Chai) riusciamo a liberarlo. Ma alla fine ogni difficoltà è superata e l’aquilone si libra nel cielo! Rosa |